Le Madonie in crisi?

E’ di qualche giorno fa un’affermazione di Papa Francesco che parlando della Chiesa ha rivoluzionato una idea che per anni, trovando probabilmente il momento di maggiore evidenza nel Concilio Vaticano II, ha separato i cattolici tra conservatori e progressisti (mi scuso se sintetizzo così crudamente). Il Papa ha parlato non più di conservatori e progressisti ma di innamorati e abituati. E’ del tutto evidente che la felice espressione utilizzata da Papa Francesco si traspone nella realtà politica di oggi a tutti i livelli.

Se non si è innamorati del proprio Paese, se ci si rassegna a pratiche spesso autoreferenziali non si potrà mai lavorare per il bene di tutti e far crescere le comunità.

In questi giorni abbiamo assistito ad alcune polemiche che hanno visto come protagonisti i vertici istituzionali dell’Unione delle Madonie rinnovati da pochi mesi con largo favore dell’assemblea dei consiglieri, in particolare hanno destato non poco scalpore le dimissioni di Alessandro Ficile da Coordinatore Tecnico della SNAI Madonie, rese all’indomani del Consiglio dell’Unione delle Madonie del 25 gennaio sospeso e rinviato al giorno 31 perché non si era raggiunto il quorum della maggioranza qualificata per l’approvazione di una importante modifica statutaria.

Questa faccenda assieme a quanto succede sulle Madonie (forse sarebbe più appropriato dire a quanto non succede) mi preoccupa. Mi preoccupa chi si è ormai abituato, chi si è seduto alla riva del fiume aspettando la fine dell’avversario, così come chi soffia sul fuoco del tanto peggio tanto meglio.

Mi preme fare alcune considerazioni su quanto accaduto e da qui vorrei concludere con un appello:

  1. Sono stato tra i primi a considerare ingenerose le considerazioni fatte nei confronti dei Consiglieri dell’Unione da parte di Ficile nella sua nota di dimissioni, il Consiglio dell’Unione ha approvato nei mesi scorsi provvedimenti di bilancio importanti e si è riunito per il rinnovo dei vertici istituzionali senza mai far mancare i numeri. Per questo tra le righe delle dimissioni del Coordinatore tecnico ho letto altro, forse un rimprovero al fatto che in questi mesi sia scemata l’attenzione nella gestione della programmazione SNAI in capo all’Unione?
  2. Chi, tra Sindaci e Consiglieri, equipara il Coordinatore Tecnico della SNAI ad un funzionario di un ente pubblico dice una cosa non rispondente al vero. In realtà non solo nella forma ma anche nella sostanza il lavoro del Coordinatore tecnico è molto politico sia in relazione all’attività di coordinamento tra soggetti politici sia per la rete di relazioni che è chiamato a sostenere nel suo impegno, quindi, le dimissioni come atto politico ci stanno tutte.
  3. Sono stato tra i più convinti elettori del Presidente dell’Unione, confidando nella sua capacità di innovare e di garantire un percorso di genuità come quello che ha sempre avuto il Comune (Geraci Siculo) da lui amministrato, proprio ciò, oggi, mi consente di dire che i passaggi successivi del presidente Iuppa non hanno convinto con lo stesso entusiasmo di ieri. Ci si aspettava una giunta di grande qualità, di grandi visioni e di meno divisioni per un territorio che langue e invece è parsa prevalere una impostazione più partitica e di parte della stessa che ha acuito le distanze. Ci si aspettava, già nei primi giorni, un forte impegno della nuova giunta dell’Unione sui vari temi sui quali i cittadini chiedono attenzione (agricoltura, viabilità, connessioni digitali, sanità, etc) ma si è registrato un andamento piuttosto lento, quasi ad aspettare gli eventi, un aderire senza proporre soluzioni, idee, visioni.
  4. Nessuno può negare, comunque la si pensi sull’operato di Alessandro Ficile (le critiche quando occupi un ruolo pubblico sono legittime), che senza l’apporto di So.Svi.Ma e del suo amministratore oggi tutta la programmazione territoriale degli anni scorsi e, persino dei singoli Comuni, sarebbe al palo. Probabilmente So.Svi.Ma è la migliore eredità che ci hanno lasciato le programmazioni di un tempo. Questo non significa che non sono stati fatti errori, che è stato realizzato quanto ci si aspettava, che anche l’Agenzia di sviluppo non ha bisogno di una evoluzione e di innovazione (per esempio, a mio avviso, dovrebbe essere più presente nella promozione dei percorsi di sviluppo e produzione riguardanti i giovani).
  5. Occorre distinguere il lavoro fino ad oggi realizzato da So.Svi.Ma dall’Unione del Comuni, la SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) dal resto della programmazione, il ruolo dell’Unione dei Comuni che raccoglie un’assemblea di ben 78 consiglieri comunali (quindi molto rappresentativa del territorio) dagli altri enti territoriali.
  6. Ho presentato, per esempio, già nel mese di settembre una proposta di regolamentazione degli affidamenti di servizi e lavori sotto soglia per consentire all’Unione di rafforzare le proprie procedure sul fronte della garanzia della trasparenza e del principio di concorrenza, speravo che la Giunta dell’Unione la facesse propria e invece ha demandato all’iniziativa del singolo consigliere la proposta. La sto presentando nel Consiglio dell’Unione assieme ad altri colleghi chiedendo che negli affidamenti diretti si proceda chiedendo un minimo di tre preventivi.

Ci troviamo, oggi ad un bivio, possiamo assecondare, rassegnati, la morte di un territorio, dei suoi punti nevralgici (ospedale, scuole, hub di formazione specialistica e incubatore di imprese, capacità di attrazione e di promozione turistica, mondo produttivo agricolo e artigianale, imprese e commercio) oppure possiamo impegnarci per rivoluzionare la vita in un’area interna tra le più belle d’Italia.  

Ritorno, infine, alla premessa, il compito delle Amministrazioni e delle Istituzioni è quello di essere appassionati e innamorati della propria terra e di trasferire questa passione nelle cose che fanno tralasciando le convenienze del momento o addirittura della propria parte per costruire con entusiasmo quotidianità e sogni. Senza l’amore si può anche essere i più bravi ma non si cambierà mai il destino delle comunità. Questo ci aspettiamo ad ogni livello da chi incarna le Istituzioni.

giandomenico lo pizzo (consigliere comunale di “Rigenerazioni Gangi” nel Consiglio dell’Unione)